“Era la guerra delle trincee”

18 Febbraio 2022

In queste settimane d’inverno sto scrivendo, come ghost-writer, un libro sulle storie di alcuni soldati, alpini e guerre degli ultimi 150 anni. Così, tra le tante fonti che consulto ogni giorno, mi sono imbattuto in questa graphic novel di Jacques Tardi, indiscusso maestro del fumetto francese.

Era la guerra delle trincee, versione pubblicata in Italia da Edizioni BD ma oggi purtroppo fuori catalogo e non più acquistabile (la trovate però nelle biblioteche), è un’opera cruda e spietata come solo la guerra può essere.
Un racconto amaro sulle grandi tragedie di piccoli uomini, per nulla eroi bensì vittime della sofferenza e miseria quotidiana delle trincee della Grande guerra, dove l’umanità si è persa e dove ogni soldato si lascia andare ai peggiori vizi dell’uomo.

Diviso in tanti brevi racconti, in cui ogni soldato di fanteria protagonista è diverso dal precedente ma in realtà è sempre lo stesso – perché suo malgrado è sempre interprete della medesima, enorme catastrofe –, Era la guerra delle trincee ci mostra assalti alla baionetta, combattimenti corpo a corpo, fango, malinconie, bassezze e crudeltà di un conflitto in cui centinaia di migliaia di giovani d’Europa e del mondo erano mandati al macello da ufficiali dell’esercito e politici seduti in poltrona a decidere le sorti della Prima guerra mondiale.

Un romanzo a fumetti imperdibile, dunque, almeno per eliminare una volta per tutte dalle nostre menti l’idea dei soldati-eroi e della trincea come epica. Una storia contro l’assurdità delle guerra e soprattutto contro tutto ciò che porta l’essere umano a dare il peggio di sé quando si trova a sopravvivere in condizioni estreme, dalle quali non può nemmeno fuggire.

(Le immagini che accompagnano il post sono tratte da internet)