Tre mesi intensi di scrittura

7 Aprile 2022

Sono felice e soddisfatto.
Felice di aver conosciuto Paolo Gibba Campanardi e di aver contribuito alla stesura del suo libro Noi siamo i vèci, che uscirà il prossimo autunno per HarperCollins Italia.
Soddisfatto per il risultato finale dopo tre mesi intensi di scrittura, serviti a raccontare le quindici storie che celebrano i centocinquant’anni del corpo degli alpini, nato nel lontano 1872.

E Paolo – conosciuto da tutti come Gibba? Lui, che firmerà il libro, è un ragazzo sempre in cammino tra le montagne del lago di Garda, sponda bresciana. È un alpino mancato che ha trovato una strada alternativa per ricordare i sacrifici in guerra dei nostri nonni e bisnonni, ed è un recuperante che riporta alla luce i tanti reperti bellici ancora sepolti dalla terra e dal ghiaccio delle Alpi.

Ma se volete saperne di più su tutto questo, degli alpini e dei recuperanti, vi suggerisco tre cose: leggere il libro Noi siamo i vèci quando uscirà, ossia nell’autunno 2022; guardare il programma tv Metal detective condotto da Gibba sul canale DMax , la cui nuova stagione prenderà il via tra aprile e maggio; visitare il museo MU.RE. 1915-1918 che lo stesso Gibba cura e gestisce insieme all’associazione di cui fa parte.

Sì, sono felice e soddisfatto. E, naturalmente, sono in attesa di nuovi progetti da iniziare.

(Nella foto che accompagna il post: alcuni dei tanti libri serviti da fonte per la stesura di Noi siamo i vèci; una bomba a mano e alcuni proiettili della Grande guerra, ritrovati sulle montagne dell’Alto Garda da Gibba; infine, il cappello d’alpino che da bambino mi ha regalato mio nonno Bepin)